Parliamo del nuovo saggio di Maria Anna Mariani, pubblicato su L’Unità, intitolato “L’Italia e la bomba”, che esplora la presenza e l’evoluzione del pensiero pacifista nella letteratura italiana del Dopoguerra, in particolare rispetto alla minaccia nucleare.
Con uno stile coinvolgente e rigoroso, l’autrice analizza il ruolo di scrittori come Moravia, Calvino, Morante, Sciascia e Pasolini nel delineare una coscienza civile, inascoltata ma profetica, contro la guerra e le armi atomiche.
Il saggio prende avvio da un episodio del 1963, una riunione all’Einaudi per discutere la pubblicazione di un discorso sul disarmo nucleare, occasione emblematica delle tensioni e delle disillusioni dell’epoca.
IL CORAGGIO DELLA LETTERATURA PACIFISTA
Marianna Mariani ci guida con passione e lucidità attraverso la letteratura italiana del Dopoguerra che ha saputo dire no alla guerra e no al nucleare.
Da Moravia a Pasolini, da Morante a Calvino, un viaggio nelle parole che hanno cercato – spesso inascoltate – di costruire una coscienza civile, disarmata ma potente.
Il suo nuovo saggio “L’Italia e la bomba” è una lettura necessaria per chi vuole comprendere il ruolo della cultura nella difesa della pace.
Complimenti a una voce limpida e impegnata della critica contemporanea!