Il 28 giugno è stato il primo sabato del Festival edizione 2025.
Si è cominciato subito alle 11 nell’ospitale giardino dell’Hotel dei Duchi, dove un sempre bravissimo Andrea Penna, giornalista Rai esperto di musica e tutto quello che ci gira intorno, ha intervistato Rufus Wainwright, cantante, pianista, compositore newyorkese vissuto in Canada e appassionato di opera italiana.
Il secondo illustre intervistato è Umberto Orsini a Spoleto con il suo “Prima del Temporale” prodotto dalla sua compagnia.
Un pezzo importante della storia del teatro italiano e non solo, Orsini, che si è raccontato piacevolmente per il diletto dei molti intervenuti.
Poi via di corsa al Teatro Nuovo – Menotti per il primo Concerto di Mezzogiorno.
Sandrine Piau soprano accompagnata dall’eccezionale pianista David Kadouch, dotato di una sensibilità rara.
Alla fine del concerto, la presentazione al pubblico presente del Sipario Storico del Teatro, appena restaurato grazie al contributo del Comune e di Agrieuro. Un bene che torna nelle disponibilità della città.
Alle 19,30 Piazza Duomo per il concerto piano e voce di Rufus Wainwright.
Giacca arricchita di lustrini con sotto manco una maglietta. Voce molto aperta come lo spazio della piazza invita a proporre, ha eseguito brani suoi molto apprezzati dagli americani presenti ma anche da parecchi altri.
Si è pure avventurato in una canzone di Mina che gli aveva fatto conoscere un suo vecchio amico italiano durante una delle frequenti visite nel nostro paese.
Ha cantato parecchie robe, alcune anche un po’ ruffiane, ma adesso questo c’è e questo ci becchiamo.
Spettacolo comunque di valore e soprattutto molto apprezzato.
Tanti i politici locali e consorti in alta uniforme presenti in platea.
E Thomas Schippers muuuto.
Oltre questo il Festival, come ci ha abituati da anni, propone decine di piccoli grandi eventi per tutta la città.
Questo 68° è l’ultimo Festival del mandato affidato a Monique Veaute (mo che avevamo imparato a pronunciare correttamente il suoi cognome) che da luglio tornerà a tempo pieno al suo “Roma Europa Festival” lasciandoci con il prossimo direttore artistico Daniele Cipriani, coreografo di fama internazionale.
Staremo a vedere.