IL MONDO CHE HO VISSUTO

Quello raccontato al Festival dei Due Mondi da Umberto Orsini al Teatro Caio Melisso Spazio Fendi ieri sera con il suo spettacolo “Prima del Temporale“, è il mondo che ho attraversato per gran parte della mia vita professionale ed emotiva.

Molti, moltissimi dei personaggi che lui cita prendendo spunto dal suo libro autobiografico “Sold Out“, sono gli stessi che ho frequentato, con cui ho lavorato, con cui ho condiviso lo stesso albergo e il tavolo a cena dopo lo spettacolo.
Pensavo di aver completamente rimosso tutte quelle sensazioni. Pensavo pure che non mi sarebbe capitato ancora di commuovermi seduto in platea a teatro, assistendo ad uno spettacolo.
Invece è successo e questo mi piace.
Uscire dal teatro con l’espressione di chi pare dire “…mi aspettavo di più” era diventata un’abitudine.
Dice: “…ma certo, tu ne hai visti tanti di spettacoli…“.
Bugia. Ne ho visti sì tanti sì, ma mai abbastanza.
Alcuni anche per quasi 300 volte di seguito, tutte le sere, senza mai annoiarmi, ma da un po’ non riuscivo a ritrovare il piacere di assistere a qualcosa di coinvolgente per me.
Ecco, questo coinvolgimento c’è stato ieri sera per lo spettacolo di Orsini diretto da Massimo Popolizio, e mi ha risvegliato ricordi, emozioni, spunti che pensavo ormai finiti.
Bello spettacolo.
Prodotto dalla Compagnia di Umberto Orsini, “Prima della Tempesta” girerà l’Italia per raccontare quel mondo con la leggerezza, la naturalezza e la bravura di questo attore avanti con gli anni, un genere di attore di cui il teatro ha sempre più bisogno.
E se il Teatro Eliseo di Roma ormai è chiuso in seguito a gestioni e situazioni scellerate, per fortuna ci sono testimoni come Orsini a tenerlo vivo almeno nel ricordo.

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