Migliaia di civili si sono ammassati ieri nei centri di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation alla ricerca di un pacco alimentare per sedare la fame dopo settimane di assedio.Â
La pressione umana era talmente forte che le recinzioni della struttura sono crollate e le persone hanno iniziato a correre verso gli aiuti.
Per riportare l’ordine e disperdere la folla l’esercito israeliano e i contractors privati che si occupano della sicurezza della struttura hanno sparato sulla folla.
Una dimostrazione di come il nuovo piano varato dal premier Benjamin Netanyahu, di concerto con gli Stati Uniti, è inadeguato a gestire la crisi umanitaria nella Striscia.
La fame e la sete usati come armi di guerra.
Intanto il premier israeliano continua a incassare pesanti critiche per il suo operato ed è sempre più in difficoltà a livello internazionale e al suo interno: ieri si è rifiutato di incontrare i famigliari degli ostaggi.
Ne scrivono Youssef Hassan Holgado e Bianca Senatore, sul quotidiano “Domani“.