UN PO’ DI COMPRENSIONE

Stavo al fresco, poco prima dell’ora di cena, respirando un po’ di quel venticello che si muove in due o tre posti di Spoleto.

Due o tre posti in tutto.

Uno di questi sta in Piazza Torre dell’Olio, dove prima di tornare a casa per cena mi fermo un po’.

Saluto gente, vedo il traffico incomprensibilmente intenso delle auto che va verso su e delle moto e dei motorini che scorreggiano rumorosamente per andare nella stessa direzione delle auto.

Ogni tanto qualcuno in bicicletta scende da via Salara Vecchia (quella che qualcuno ancora chiama la strada gommata) e saltando le scalette si butta in via Porta Fuga senza nemmeno rallentare né guardare se passano le macchine all’incrocio.

Un’abitudine pericolosissima che non hanno solo gli adolescenti, ma anche qualche adulto.
Fino a che non succederà qualcosa di brutto questi continuano.

Comunque io stavo lì a prendere il fresco quando ho visto due giovani genitori che salivano da via Porta Fuga spingendo faticosamente la sedia a rotelle del figlio adolescente evidentemente disabile.

Si guardavano intorno, poi hanno cercato di capire da una cartina su un totem, come fare per salire fino alla Rocca.

Ci ho parlato. Sono ucraini, conoscono un inglese alla pecorara, ma ci capiamo.

Spiego loro che ci sono degli ascensori per arrivare fino in centro.
Mi chiedono dove sono le indicazioni per capire la direzione. Ci penso un po’ ma poi capisco che è meglio accompagnarli.
Faccio prima.

Piazza Moretti, ascensore fino al piano zero.
Fuori dall’ascensore per prendere il secondo lift, ancora fino al piano zero.
Le scale mobili con la sedia a rotelle non possono prenderle.

Arriviamo all’imbocco del tapis roulant.
Spiego loro come funziona, vedo che si stupiscono che tutta ‘sta roba è gratis e soprattutto si stupiscono che non sia segnalata.

Comunque li ho indirizzati all’ascensore, salutati e poi tornato su a Piazza Torre dell’Olio dove stavo prima.

Mentre risalivo pensavo: “ma quante persone avranno rinunciato a raggiungere il centro perché il percorso è nascosto e/o difficile“?

Quante persone con problemi di mobilità, o anche persone semplicemente anziane o con bambini sono state punite perché chi doveva farlo non ha messo indicazioni turistiche adeguate?

Ma, penso io, anche solo per rispetto di queste persone meno fortunate, mettere qualche fotocopia con scritto “di là” o “di qua“, non si può fare?
Fotocopia, cartellino, pecetta, post it, segni fatti a mano…

Poi magari avremo modo di mettere in piedi uno dei soliti progetti faraonici con tanti soldi, proposte cervellotiche ed infinite, ma intanto questi su sedia a rotelle o che camminano aiutandosi con il bastone gliela vogliamo dare una mano?

Vogliamo fare in modo che Spoleto risulti un po’ più simpatica e vicina ai bisogni delle persone o proprio non si può?

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