DICHIARAZIONE DI RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA

Per quello che vale, ho provato a scrivere io una dichiarazione di riconoscimento dello Stato di Palestina. Pensavo sarebbe stato più difficile, invece ho anche trovato dei riferimenti interessanti che potrebbero far comodo pure a un paese come l’Italia se volesse fare questa scelta.

Qua di seguito metto un esempio di dichiarazione che si potrebbe completare con i propri dati.

Eccola:

Io sottoscritto/a, [Nome e Cognome], nato/a a [luogo di nascita] il [data di nascita], residente in [indirizzo completo],

DICHIARO

di riconoscere lo Stato di Palestina come Stato sovrano e indipendente, con capitale Gerusalemme Est, nei confini antecedenti alla guerra del 1967, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale.

FONDAMENTI GIURIDICI E POLITICI DEL RICONOSCIMENTO

  • La Risoluzione 3237 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (1974) ha riconosciuto all’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) lo status di osservatore e ha promosso il dialogo internazionale per l’autodeterminazione del popolo palestinese.

  • La Risoluzione 67/19 dell’ONU (2012) ha conferito alla Palestina lo status di Stato osservatore non membro, equiparandolo a quello della Santa Sede.

  • La Corte Internazionale di Giustizia, con la sua opinione consultiva del 2004, ha riaffermato il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e ha condannato la costruzione del muro nei territori occupati.

  • Oltre 140 Stati membri delle Nazioni Unite hanno formalmente riconosciuto lo Stato di Palestina, sostenendo il diritto del popolo palestinese a esistere come entità politica e geografica.

CONSIDERAZIONI PERSONALI

Ritengo che il riconoscimento dello Stato di Palestina sia un passo fondamentale per la promozione della pace, della giustizia e della sicurezza nella regione mediorientale, nonché per il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale.

Con questa dichiarazione, intendo sostenere il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e la necessità di un processo negoziato che porti a una soluzione a due Stati, in cui Israele e Palestina possano scegliere di convivere in pace e sicurezza.

FIRMA

[Luogo e data]

[Firma]

Questo modello si basa su riferimenti a risoluzioni ONU, opinioni della Corte Internazionale di Giustizia e iniziative legislative italiane (ad esempio il disegno di legge del Senato del 2024 che proponeva il riconoscimento formale dello Stato di Palestina). 

Sebbene l’Italia non abbia ufficialmente riconosciuto lo Stato di Palestina a livello governativo, la dichiarazione personale è supportata dal diritto internazionale che consente a ogni soggetto di riconoscere Stati sovrani.

Per dare maggiore valore a una presa di posizione personale di riconoscimento dello Stato di Palestina, è consigliabile inviare il documento a istituzioni e rappresentanze politiche che possono esercitare pressione o avviare iniziative ufficiali in tal senso. In particolare, si possono considerare i seguenti destinatari:

  • Presidenza della Repubblica Italiana. (protocollo.centrale@pec.quirinale.it)

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri. (uscm@governo.it)

  • Parlamento Italiano (Camera dei Deputati e Senato della Repubblica). (scrivi.camera.it). (infopoint@senato.it).

  • Gruppi Parlamentari nazionali e del Parlamento Europeo

  • Presidenti e Consigli Regionali (es. Regione Umbria)

  • Sindaci e Consigli Comunali, soprattutto di città che hanno già approvato ordini del giorno sul riconoscimento della Palestina (es. Biella, Torino, Padova)

  • Presidenza del Parlamento Europeo. (presidenze@europarl.europa.eu).

Questi soggetti sono spesso destinatari di ordini del giorno e mozioni che chiedono il riconoscimento dello Stato di Palestina e possono contribuire a dare rilievo politico e istituzionale alla tua dichiarazione personale.

Inoltre, per una maggiore ufficialità, si può richiedere che il documento venga trasmesso tramite un Comune o un Consiglio Comunale che abbia già espresso un ordine del giorno simile, affinché venga inoltrato agli organi sopra indicati.

Infine, per validare formalmente il documento in ambito internazionale, si potrebbe anche considerare la legalizzazione e traduzione ufficiale presso il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme, se si volesse un riconoscimento più formale in ambito diplomatico, anche se ciò è più complesso e riguarda documenti ufficiali palestinesi.

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