PER IL SAN MATTEO DEGLI INFERMI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Le firme in fondo al comunicato:

NO SCAPPATOIE!

Il quadro di riferimento per la riapertura dei reparti e servizi ancora chiusi è quello dell’ottobre 2020. Scegliendo di basarsi sulla situazione di oggi, aprile 2020, il governo Proietti si porrebbe in continuazione col governo Tesei.

Le macerie di oggi sono la conseguenza delle scelte politiche di 5 anni fa, del governo regionale di allora.

Il bisogno di salute non può aspettare, i costi delle decisioni scellerate che hanno terremotato l’ospedale San Matteo non devono essere sociali.

il cambiamento è vero solo se si fa una politica a favore della popolazione, investendo oggi per ricostruire quello che è stato demolito ieri da una politica antipopolare.

Il 22 ottobre del 2020, con la motivazione della trasformazione in ospedale
Covid veniva chiuso l’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto.
Un atto irresponsabile di natura politica, per addolcire il quale la Presidente della Giunta regionale di Centro Destra, Tesei, dichiarava: “Mi farò garante, l’ ho scritto anche nell’ ordinanza e lo dico perché nessuno possa avere dubbi a riguardo, che non appena sarà passata questa fase dell’ emergenza, tutti i servizi che oggi erano resi dall’ ospedale di Spoleto e che sono sospesi, saranno ripristinati, completamente, tutti! anzi alcuni reparti saranno rafforzati.”
Un atto quello di trasformare il San Matteo in ospedale COVID, frutto di evidenti interessi politici clientelari presenti nella maggioranza di allora, che porteranno a far chiudere tutte le attività ospedaliere a Spoleto per trasformarlo in  Ospedale Covid.
Anche contro la diversa indicazione del Comitato scientifico del settore sanità della Regione che nel marzo 2020, indicava in Branca, uno dei due Ospedali Covid ( questo riferimento è solo a scopo narrativo; la nostra posizione è che ogni territorio ha diritto  ad avere il suo ospedale di Emergenza Urgenza).
Il 12 marzo del 2020, in risposta alle proteste dei sindaci del territorio eugubino gualdese, contrari alla individuazione in Branca  dell’ ospedale COVID ( insieme a Pantalla) la Presidente Tesei infatti dichiarava: “La rimodulazione la fanno i tecnici e non io – ha detto il presidente della Regione ai microfoni di ‘Trg’ -, perché non è la politica a decidere se utilizzare un ospedale piuttosto che un altro. Io ho seguito le argomentazioni dei tecnici, della ‘task force’ che si sta occupando da questo quotidianamente e lo fa ormai da tempo. Se dovessimo avere bisogno di strutture dedicate, va accettata la scelta fatta da un comitato scientifico fatto dalle persone che oggi governano la Sanità umbra”.
Sospinti da interessi particolari. di altra natura,  il 22 ottobre si arriva però alla chiusura del nosocomio spoletino, e poi, dopo sei mesi, quando sarà riaperto, le parole della Tesei rimarranno propaganda e carta straccia poiché, punto nascita,
pediatria, emergenza chirurgica e medica, rianimazione, servizi h 24, quelli cardiologici in particolare, non verranno riattivati.
Le conseguenze che si sono prodotte sono sotto gli occhi di tutti, meno 32%
dei ricoveri e di attività ospedaliere e demolizione del Punto nascita che al
momento della chiusura vantava 500 parti (505 nel 2018/498 nel 2019). Riduzione del personale di quasu 50%, da 632 a 350 circa.
Una violenza contro il territorio Spoleto Valnerina che ha pochi precedenti.
Un atto politico irresponsabile, di natura clientelare ha prodotto questa devastazione.
Perciò la semplice idea, da chiunque formulata, di utilizzare come quadro di riferimento le macerie conseguenti a questa mirata scelta di annientamento di uno dei 5 DEA di Primo Livello (ovvero
l’Ospedale San Matteo degli Infermi), senza considerare perchè si è giunti a
questa situazione, è oscena, pretestuosa e inaccettabile.
E la profonda delusione provata dai rappresentanti dei 4 comitati cittadini che
hanno a buon diritto, titolo a rappresentare il sentimento della nostra città,
avendo raccolto con una petizione sottoscritta da più di 10.000 cittadini, la
richiesta di un’azione concreta volta a ripristinare per il San Matteo la situazione pre covid, nasce proprio da questo poiché se un atto politico arbitrario, ingiustificabile, arrogante, della Giunta regionale
precedente, ha prodotto questo sconquasso, che ha nome: negazione del diritto a un pronto intervento, alla nascita e alla cura in un territorio di più di 1.300 kmq che è quello di Spoleto Valnerina, la soluzione è una sola e cioè  che  parimenti, con un atto politico si deve procedere immediatamente al ripristino delle condizioni di partenza (anno 2020) che garantivano a questo vasto territorio, peraltro terremotato e montuoso, la natura reale di DEA di Primo Livello.
I distinguo, i se, le logiche contabili e di bilancio, di razionalizzazione della
spesa, che prescindo dal perchè è successo, noi le rifiutiamo in blocco, in
quanto si pongono in coda a quanto
operato dalla Giunta Tesei e quindi di fatto in continuità con essa.
Rifiutiamo pertanto in modo categorico la rappresentazione di una eventuale decisione politica della Giunta regionale subordinata e condizionata dalla soddisfazione
da tre prerequisiti, come fatto intendere dalla Proietti, e cioè, il parare favorevole di organismi ministeriali (avendo la Regione potestà assoluta sulla
materia), il parere dei tecnici della regione stessa, la disponibilità di Primari e
Medici ad impegnarsi nell’impresa di far ripartire il San Matteo come vero DEA
di Primo Livello.
Altresì e a maggior ragione rifiutiamo la logica della Dirigente Donetti, tutta
fondata , sulle attuali capacità “produttive” ( in numero di ricoveri e interventi) del San Matteo; non solo perchè subordina il Diritto alla Salute alle logiche aziendaliste ma perchè non tiene in nessun conto questi quasi 5 anni di mortificazione del San Matteo e quindi del perchè si è arrivati a
questo punto.
Chiediamo pertanto come scritto nel programma elettorale della coalizione
vincente e come approvato dal Consiglio comunale nel dicembre 2023,
l’immediata riapertura di tutti reparti (chiusi, e non più riaperti), nel 2020, e un
tempo per recuperare i numeri pre COVID della della macchina ospedaliera, pari almeno ai quasi 5 anni che
sono serviti a devastarne funzionalità fondamentali e a negarne di fatto il proprio ruolo di DEA di Primo Livello.
SI ALLEGANO  3 DOCUMENTI: 1- Programma elettorale della Proietti (ottobre 2024).
2 – Delibera del Consiglio comunale di Spoleto del 12 dicembre 2023 in cui si richiede il ripristino di tutti i reparti chiusi nel 2020.
3 – Testo della petizione in cui si chiede la riapertura di tutti i reparti chiusi, sottoscritto da 10.055 cittadini, da luglio a dicembre 2024 in 40 banchetti di Strada.
COMITATO DI STRADA PER LA SALUTE PUBBLICA.
CASA ROSSA SPOLETO
UNIONE SINDACALE DI BASE
COORDINAMENTO SANITÀ PUBBLICA UMBRIA
COMITATO PRECARI E DISOCCUPATI
COMITATO PER LA MEMORIA STORICA DI SPOLETO

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