MA QUALE MODA?

Ma chi ce l’ha fatto fare? Il manuale semiserio dei comportamenti “di moda” che ci fanno male.

Qua il podcast

Tatuaggi, fumo, scarponi anfibi d’estate e jeans che ti stritolano: quando la moda diventa una gara di resistenza alla salute e al buon senso.

Come abbiamo fatto a convincerci che tatuarsi la pelle con inchiostri misteriosi, fumare come ciminiere, indossare scarponi anfibi anche ad agosto e infilarsi in jeans skinny più stretti di una morsa siano cose “buone”, anzi, addirittura trendy?

Esprimersi con un linguaggio … “come dire“… simile per tutti?
Anche questa moda, quella di un linguaggio non nostro, ci è stata imposta e l’abbiamo accettata per non rimanere “fuori“.

E già che ci siamo, perché non accettare anche la guerra, che fa tanto tendenza? Siamo diventati tutti protagonisti di una sfilata di sopravvivenza, dove vince chi resiste di più al ridicolo.

Tatuaggi: l’arte sulla pelle (e qualche rischio in omaggio).

Il tatuaggio è ormai un must: chi non ha almeno una piccola scritta in sanscrito che non ricorda più cosa significhi? Se poi significa veramente quello che dichiara il tatuatore. Peccato che l’inchiostro, oltre a essere difficile da togliere (spoiler: fa più male la rimozione che il tatuaggio stesso) può contenere sostanze tossiche come il carbazolo, lo stesso che troviamo nel fumo di sigaretta.

E quel disegno o quella scritta, sono fatti per durare tutta la vita e appassire con il passare degli anni e con l’afflosciamento della pelle.

E non è tutto: studi recenti collegano tatuaggi e piercing a un aumento del rischio di linfoma maligno, soprattutto nei fumatori. Altro che moda, qui si rischia il premio “masochista dell’anno”.

Fumo: il classico che non passa mai (purtroppo)

Fumare per sentirsi ribelli, sofisticati o semplicemente per avere le mani occupate. Ma il fumo, oltre a essere un killer silenzioso, si accompagna spesso ad altri comportamenti a rischio come succede anche per i tatuaggi e i piercing, in una specie di “combo” autodistruttiva da manuale.
Eppure, continuiamo a pensare che sia “cool”.
Sarà che la moda, a volte, è davvero cieca… e pure un po’ sorda alle raccomandazioni mediche.

Scarponi anfibi d’estate: il piede che urla vendetta

C’è chi li indossa anche con 40 gradi all’ombra, perché “fa stile”. Ma i nostri piedi, poveretti, soffocano e sudano, sognando infradito e sabbia fresca.
Eppure, la sofferenza sembra essere il nuovo accessorio must-have.

Jeans skinny, corsetti e abiti costrittivi: la moda che ti lascia senza fiato (letteralmente).

Dalla Belle Époque a oggi, il desiderio di “modellare” il corpo ha portato a indossare di tutto, dai corsetti ai jeans skinny che sembrano fatti con la carta vetrata.
Il risultato? Problemi di circolazione, difficoltà a respirare e, in alcuni casi, dermatiti da contatto o reazioni allergiche dovute a sostanze chimiche presenti nei tessuti, come nichel, formaldeide e ftalati.
Altro che “seconda pelle”.

Tacchi alti: un passo avanti verso il mal di schiena.

I tacchi sono il simbolo dell’eleganza, ma anche del mal di piedi e della postura da fenicottero zoppo.
Usarli troppo spesso può causare dolori alle ossa, ai muscoli e ai tendini delle gambe, oltre a compromettere la schiena.
Ma vuoi mettere quanto slanciano?

Diete estreme: la fame che va di moda.

Per inseguire l’ideale estetico del momento, c’è chi si sottopone a regimi alimentari che nemmeno un astronauta sopporterebbe.
Il risultato? Oltre alla fame perenne, si rischiano fragilità ossea, problemi cognitivi, irregolarità ormonali e, nei casi più gravi, la morte per denutrizione.
Tutto per una taglia in meno e qualche like in più.

Abbronzatura selvaggia e trattamenti estetici invasivi: il sole, il botox, e la chirurgia estetica, non perdonano.

Esporsi al sole o alle lampade abbronzanti per ore, oppure ricorrere a filler e botox anche da giovanissimi, nella speranza di sembrare “sempre giovani”, spesso porta a danni cutanei, invecchiamento precoce e rischi per la salute.
Ma vuoi mettere la foto perfetta?

Piercing in zone improbabili: il dolore che fa tendenza.

Piercing ovunque, anche dove il sole non batte. Ma attenzione: infezioni, cicatrici permanenti e dolori sono dietro l’angolo. Ma l’importante è essere “diversi”, proprio come tutti gli altri.

Conclusione: la guerra alla moda che ci fa male.

Siamo davvero sicuri che questi comportamenti siano “buoni” solo perché sono di moda?
O forse abbiamo solo bisogno di sentirci accettati, a costo di fare la guerra al nostro stesso corpo?
Forse è il momento di riscoprire il comfort, la salute e, perché no, anche un po’ di autoironia.
Perché, alla fine, la vera moda è stare bene… e magari anche un po’ comodi.

No?

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